domenica 10 gennaio 2010

"COW LICKS COW " prime recensioni

LAMETTE


Microwave With Marge – Cow licks cow 10’’ (Musica Per Organi Caldi, Lemming Records, 2009)


Seconda uscita discografica, dopo un EP risalente allo scorso anno, per l’abrasivo trio art punk tarantino. Come la fantastica naiveness della copertina potrebbe in qualche modo annunciare, i Microwave With Marge non sono estranei al noise americano della seconda metà degli anni ottanta, e lo shakerano con l’hardcore e con una dose non trascurabile di Pere Ubu, Residents, Renaldo & The Loaf. Cow licks cow, insomma, è un ascolto sicuramente non canonico, che toccherà le giuste corde dei fan della musica rumorosa, colta e costantemente in progress.

8 pezzi (4 per facciata) che si rincorrono su atmosfere ossessive, arabeschi di chitarra reiteranti e voci in piena saturazione. Onde evitare problematiche relative al supporto audio, il vinile contiene un cd serigrafato all’interno.

Un gruppo che non scherza, che nasce in seno ad altre band (Ada-Nuki, Clutching Posture, Logan, ) e che in tre anni di attività ha messo insieme un buon numero di show, supportando tra l’altro anche nomi storici del panorama nostrano (Gronge, tanto per fare un esempio). Pollice in alto.

simone lucciola


www.lamette.it

www.myspace.com/lamette

BEAUTIFUL FREAKS


Microwave With Marge
Cow Licks Cow
Cospirazione DIY: Lemming,MusicaXOrganiCaldi,Valvolare,Whosbrain(Fra),HysM?,Brigadisco,DepressionHouse,NO=FI,
HViV(Fra),AShame,FireStillBurns,Sturmundrugs,0'style,InTheBottle,MescalerosCrew,ProduzioniAgricole,Serpentine.


I tarantini Microwave With Marge sono figli di un postpunk degenerato e malato come quello di: Erase Errata, MeltBanana, Arab On Radar, Ex Models, Liars, The Chinese Stars etc.
Dopo essersi lasciati alle spalle il fulminante ep uscito per la label indipendente Hysm? giungono all’album di debutto per la Valvolare Records, etichetta indipendente anconetana.
Le matrici che ce li hanno fatti conoscere non cambiano, un punk spigoloso, pieno di fratture, rumoroso e selvaggio, senza alcuna regola, nessuna direzione, ma con in più un ritmo disco dettato dalla batteria e dalle voci isteriche.
Non cambia neanche l’assetto chitarra-basso-batteria che conferisce ai pezzi un qualcosa di minimale e vicino al live.
E forse è proprio quello che cercano i tre ragazzi, discostarsi il meno possibile dalla forma live.
Otto tracce devastanti, precise quanto sghembe e valorizzate da una produzione accurata (e qua si nota la firma di Fabio Magistrali), veloci come una fiammata, irritanti quanto l’alcol su una ferita aperta.
Debutto degno di nota.


(Tommaso Floris)

www.beautifulfreaks.org

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